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2013-01-08 -
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LE RISPOSTE DEL CANDIDATO RENATO DI ROCCO
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Renato Di Rocco attuale Presidente della Federazione Ciclistica Italiana e candidato alle elezioni di sabato prossimo 12 Gennaio a Levico Terme (TN) ci ha inviato le risposte che qui sotto pubblichiamo:
1) La prima cosa che fara' appena eletto/rieletto presidente
Uno dei primi atti sara' la costituzione di un presidio di governance, con la partecipazione attiva dei presidenti regionali, per dare continuita' alla collaborazione sinergica tra tutte le componenti del movimento ciclistico. In particolare, saranno esaminati gli aspetti relativi alla semplificazione e revisione delle tasse federali, con l'ottica di lasciare maggiori risorse alle realta' del territorio e conferire grande autonomia ai Comitati nella gestione dell'attivita' giovanile, come gia' approvato dal Consiglio Federale. Cio' nel rispetto degli indirizzi generali di approccio graduale e ludico all'attivita' agonistica, offerta pluridisciplinare (strada, pista e fuoristrada), realizzazione di scuole di avviamento in spazi sicuri (ciclodromi, piste, circuiti chiusi al traffico), coinvolgimento e responsabilizzazione delle Societa' anche nella creazione dei vivai.
2) Come pensa di risolvere il problema della continua diminuzione delle
gare su strada per Esordienti - Allievi e Juniores
Anche lo studio dei possibili supporti agli organizzatori sara' un punto d'impegno del Presidio intersettoriale. Tuttavia non credo che il problema sia accrescere il numero delle corse su strada in un paese dove le categorie giovanili e dilettantistiche corrono quattro o cinque volte piu' che nelle altre nazioni, quanto garantire la qualita' e la sicurezza delle corse stesse e aprire il ventaglio dell'offerta anche alle altre specialita' ciclistiche. Nell'ultimo quadriennio sono raddoppiate le manifestazioni fuoristrada e si e' ricreato un notevole vivaio per la pista. Soprattutto in ambito femminile aumenta il numero di atlete polivalenti con evidenti riscontri sul piano dei risultati, ma questi aspetti sono sottovalutati o ignorati.
3) Organizzare le gare ha costi sempre piu' elevati ha una soluzione per risolvere questo problema?
Rimando alla risposta per la domanda 2). Le scelte saranno conseguenti alle valutazioni e alle proposte dei Comitati, dei tecnici e dei manager piu' esperti.
4) Il Sud ha pochissimi tesserati e poche gare come pensa di affrontare questo problema?
Il mio programma prevede il potenziamento del Piano per il Sud per favorire anche il raccordo con l'attivita' nazionale piu' qualificata. Supporti e agevolazioni a parte, molto sara' affidato allo spirito d'iniziativa dei Comitati e delle Societa' prendendo a modello gli esempi pił incisivi che pure non mancano. Le Regioni del Sud devono sfruttare al massimo le opportunita' offerte dal collegamento del ciclismo con i grandi temi della promozione del territorio, del rilancio turistico, della valorizzazione dell'ambiente, della mobilita' pulita. In questo quadro e' possibile anche reperire risorse importanti per l'attivita' ciclistica a tutti i livelli, compresa l'organizzazione di grandi eventi.
5) Nei passaggi di categoria ogni anno si perdono moltissimi atleti ha una soluzione da proporre per migliorare o risolvere questo problema
Il tema lo abbiamo affrontato e approfondito in Convegni di grosso spessore culturale e scientifico. A parte la selezione fisiologica presente in tutte le discipline sportive, nel ciclismo l'abbandono precoce durante la fase di eta' piu' delicata e' strettamente connesso ai problemi della sicurezza, della prevenzione da pratiche dannose per la salute, dell'agonismo esasperato nelle categorie giovanili. Rimando alla mia relazione chi voglia approfondire l'argomento e comprendere meglio il senso delle scelte operate negli ultimi anni.
6) Manterra' le cosiddette gare alternative "obbligatorie" la seconda domenica del mese per le categorie Esordienti - Allievi e Juniores
Come ho detto, il Consiglio Federale ha gia' deliberato la piu' ampia autonomia dei Comitati nella gestione dell'attivita' giovanile. Il punto specifico delle domeniche alternative ha incontrato risposte diverse nelle Regioni anche per difficolta' obiettive e dobbiamo tenerne conto. Ma, al di la' di questo, gli indirizzi fondamentali che ho citato in risposta alla prima domanda trovano un ampio consenso. Ripeto: la nuova fase sara' caratterizzata dalla responsabilizzazione diretta dei Comitati e delle Societa' nell'attuazione pratica di questi indirizzi.
7) Quali sono i componenti della Sua Squadra nel ruolo di Vice Presidente
Fin dal mio primo mandato ho posto al centro l'esigenza di lavorare per la massima coesione e condivisione di obiettivi. A mio modo di vedere nello sport non dovrebbero esistere "partiti" o fazioni precostituite, ma soltanto persone che si confrontano con idee e programmi, spesso piu' convergenti che divergenti nella sostanza, al di la' dell'apparenza. Nella formazione della "squadra" dirigente contano la competenza, la disponibilita' personale, l'impegno a lavorare per l'interesse comune. Partendo da questi presupposti, le scelte sono conseguenti. Da parte mia non ci sono chiusure preventive, ma prendo atto di quelle pregiudiziali nei confronti delle mie opinioni e della mia persona.
8) Quali sono i componenti della Sua Squadra nel ruolo di Consiglieri
Ho gia' risposto prima
9) Quali saranno le Sue indicazioni per la presidenza della Commissione Tecnica Nazionale
Nel mio programma ho proposto la riforma del Settore Tecnico. Non ritengo corretto anticipare nomi e ruoli prima che sia approvata e discussa dal nuovo Consiglio Federale.
10) Qual'e' la sua idea innovativa che proporra' nel caso venga eletto/rieletto presidente
Saro' immodesto, ma sono convinto che consolidare quanto e' stato fatto per restituire credibilita' e immagine al ciclismo italiano, risanare il bilancio, favorire attraverso la formazione dei quadri la crescita culturale e la consapevolezza delle sfide che ci attendono, significa portare avanti il processo di rinnovamento di cui il ciclismo italiano ha bisogno per puntare a un futuro migliore.
Renato Di Rocco |
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