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2011-09-24 -
- COPENAGHEN ()
CAMPIONATO DEL MONDO JUNIORES di Km. 126
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MONDIALI DI COPENAGHEN 2011: NELLA PROVA IN LINEA UOMINI JUNIORES, NICOLAS MARINI E' OTTAVO.
All'inizio dell'ultimo giro, il velocista bresciano è rimasto coinvolto in una caduta di gruppo che ha condizionato la sua volata. Vince il francese Pierre-Henri Lecuisiner.
Copenaghen, 24 settembre 2011 - L'azzurro Nicolas Marini è ottavo nella prova su strada juniores del Campionato del Mondo di Copenaghen. Ha vinto il francese Pierre-Henri Lecuisinier, grande favorito della vigilia e autore, insieme ad altri cinque corridori, della fuga che ha poi deciso la corsa. Il gruppo non è riuscito a rientrare sui fuggitivi, nonostante il grande lavoro degli azzurri, che hanno tirato il plotone in un inseguimento che non è andato a buon fine. Proprio nel corso dell'ultimo giro, la sbandata di un corridore tedesco ha causato una caduta di gruppo, nella quale sono rimasti coinvolti e attardati gli azzurri Nicolas Marini e Niccolò Bonifazio.
Nelle fasi iniziali di gara, L'azzurro Alberto Bettiol, con altri quattro francesi e due danesi, era stato protagonista della prima fuga di giornata. Riassorbito dal gruppo, il campione europeo aveva poi riprovato ad uscire da solo a cinque giri dalla fine. Ma l'azione decisiva è stata quella dei due francesi Pierre-Henri Lecuisiner e Adrien Legros, insieme ai due belgi Martijn Degreve e Rob Leemans e ai due olandesi Steve Lammertink e Ivar Slik. I sei corridori hanno raggiunto un vantaggio massimo di 27" e hanno iniziato il rettilineo finale dell'arrivo con una manciata di secondi dal gruppo. Vano l'inseguimento del plotone, con le Maglie Azzurre spesso nelle prime posizioni.
Un'altra caduta, a metà gara, ha causato il ritiro del bresciano Matteo Cigala, a causa di un guasto meccanico al cambio della bici.
Nicolas Marini: "Nella caduta dell'ultimo giro ho sbattuto contro le transenne con la bici, ho picchiato la coscia sinistra e ho perso una ventina di secondi. Simone Andreetta mi ha aiutato a rientrare, ma siamo riusciti a riportarci sul gruppo solo a 3 chilometri dalla fine. Ho speso tante energie e in volata mi sono mancate le gambe".
Davide Martinelli: "Non capisco perché alcune nazionali come l'Australia non ci hanno aiutato a chiudere sulla fuga. Siamo stati gli unici a sobbarcarci l'inseguimento. La caduta ha sicuramente infulenzato la corsa. Senza quella, saremmo riusciti a rientrare sui fuggitivi".
Alberto Bettiol: "Sono entrato nella prima fuga, poi ci ho provato ancora quando mancavano cinque giri dalla fine. Ho dato il massimo. Nel finale, ho avuto i crampi".
Simone Andreetta: "Senza Cigala, ci è mancato l'uomo in più. Quando Marini e Bonifazio sono caduti, li ho aspettati ed aiutati a rientrare. È stato uno sforzo che poi ho pagato nel finale. Sul rettilineo in salita, non ne avevo più".
Marco Villa, coordinatore tecnico delle nazionali maschili juniores e under 23: "Senza radioline, era difficile comunicare con gli atleti in corsa. Era importante entrare in tutte le fughe, e non sempre lo abbiamo fatto. All'inizio siamo stati un po' precipitosi. Era giusto correre davanti, ma non così presto. Avremo dovuto essere presenti nell'ultima fuga".
Il ct Rino De Candido: "Abbiamo pagato lo sbaglio di lasciare andare via la fuga finale con i due francesi. Dovevamo essere lì anche noi. La caduta di Marini e Bonifazio nell'ultimo giro ha condizionato l'inseguimento, ma la vera opportunità l'abbiamo persa quando non siamo riusciti a mettere nessuno dei nostri tra i sei battistrada". |
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