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    Caro ciclismo, firmato Girobio 2010

    Elite-Under23 - 22 Giu 2010 
    Caro ciclismo, firmato Girobio 2010

    Scritto dopo la prima tappa a Cairo Montenotte

    Caro ciclismo, sarai contento di sapere che il GiroBio non e' la solita vetrina per chi combatte il doping a parole ma poi, appena cambia il vento, alza polveroni, si nasconde dietro ai distinguo, grida al complotto. Sarai contento di sapere che qui si prova davvero a pedalare pulito, e che quelli che pedalano accettano volentieri qualche regola insolita in cambio dell'inestimabile possibilita' di essere creduti. Sarai stupito di sapere che qui chi sbaglia paga.

    Caro ciclismo, al GiroBio non ci sono alberghi a tot stelle: il comfort e' stare con chi vive la tua stessa vita, vuole il tuo stesso lavoro, coltiva i tuoi stessi sogni. Qualcuno ha parlato di carceri e di trattamento da appestati.

    Dovresti vedere le nostre prigioni: campus di polizia, istituti scolastici con strutture sportive e ricreative invidiabili, verdi villaggi vacanze zeppi di tedeschi evidentemente masochisti. Dovresti dormire una notte nelle celle dove marciscono i campioni di domani: altro che Alcatraz, stanze singole con scale a chiocciola tra il piano giorno e il soppalco notte oppure appartamentini con vista colline, piscina e lago.

    Dovresti conoscere i feroci guardiani del GiroBio: altro che il Kgb, paciosi signori in calzoncini e maglietta che torturano i detenuti con serate culturali, tifo calcistico per l'Italia ai mondiali, musica, incontri coi grandi nomi della storia del pedale.

    E dovresti sapere quanto sgobbano i monatti del GiroBio: giovani laureati in scienze motorie che, vestiti di bianco, seguono passo passo i corridori assistendoli nella costruzione di una quotidianita' da atleta nella gestione del fisico, dell'alimentazione, del tempo libero, delle sensazioni che il corpo manda loro attraverso spie naturali che noi tutti dovremmo saper decifrare. In una parola, insegnano loro ad aver cura di se stessi.

    L'unica vera restrizione del GiroBio e' che le ammiraglie si vedono solo in corsa: e anche li' influiscono poco, visto che non si usano radioline e auricolari. Le promesse sono libere di costruire il proprio futuro contando sulle risorse che madre natura e l'allenamento gli hanno donato. Sono libere anche di fare amicizia con guardie e monatti, di consumare tutti insieme pasti conditi con la goliardia, di chiacchierare fino a tardi nel cortile, di raggiungere partenza e quartier generale su torpedoni da campo estivo.

    Sono libere di andare dal dottore se hanno mal di gola, di non andarci anche per un'aspirina se non ne sentono la necessita', di fare i fenomeni, di esplorare baldanzosamente i limiti senza stupide scorciatoie, di dire "sono stanco" senza sguardi di rimprovero. Naturalmente sono libere anche di mentire, ma sapendo che prima o poi saranno sgamate.

    Insomma, i ragazzi sono liberi di avere vent'anni. Se queste fossero prigioni, da grandi farebbero i banditi. Se questa fosse peste, cercherebbero un buon untore.

    Caro ciclismo, vecchio ma non ancora disilluso, sarai contento di sapere che qui al GiroBio non si perde la speranza. E oggi si ricomincia a pedalare: ti manderemo una cartolina dal mare.







    Elite-Under23 - 22 Giu 2010