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    Sfogo di un genitore di fronte al comportamento della squadra della figlia

    Primo Piano - 16 Lug 2010 


    Si parla tanto di doping nel ciclismo... ma ci sono cose a volte che fanno ancor piu' male in questo sport attaccato da piu' fronti.
    Sono qui a raccontare cio' che un genitore deve subire per un sopruso fatto da un presidente di una squadra, senza che nessun ente abbia la forza di intervenire. Si parla pure di propagandare il ciclismo nelle scuole, ma per portare avanti cosa? Forse ad insegnare a fare del male ancora a questo sport.
    Ho una figlia minorenne, innamorata di questo sport, che ha subito due interventi chirurgici a Dicembre, a Febbraio quando riprende ad allenarsi, si ferma di nuovo a causa di un altra malattia che la tiene lontana da suo amato sport altri due mesi. Al momento della guarigione quando deve riprende ad allenarsi, la societa' a cui appartiene ancora deve trovare un preparatore, in realta' non lo cerca nemmeno, il presidente e' troppo impegnato a portare avanti la nuova formazione con le professioniste.
    Quindi sono costretto a spendere pur di poter farla allenare come si deve, si allena duramente per recuperare il tempo perduto, allenamenti da sola per mesi, e poi cosa succede sul piu' bello quando potrebbe ricominciare a correre?
    Ve lo racconto subito..Non viene iscritta alle gare con la scusa piu' banale: "Ferma per motivi disciplinari"
    A questo punto ditemi voi percha' propagandiamo ciclismo pulito nei professionisti quando i mali nascono dalle fondamenta di questo sport! E gli organi competenti che cosa fanno invece di controllare? Naturalmente glissano !!! Non hanno nemmeno il coraggio di intervenire a difesa di una minorenne! Difendiamo pure le società disoneste, vediamo di rovinare ancor di più questo sport.
    Ho scritto al presidente di questa famosa societa' toscana ed agli organi svariate lettere, richiedendo prima l'iscrizione alle gare ed il tesserino personale di mia figlia, sequestrato dalla societa', ed il Nulla Osta per poter correre in altre societa', naturalmente il presidente a pensato bene di scrivere al comitato regionale, e non all'interessata, che la consegna del nulla osta sarebbe avvenuta dopo la restituzione del materiale (prontamente avvenuta).
    Naturalmente la societa' in questione ancora continua a non rilasciare il famoso svincolo. Forse, ancora una volta ho sbagliato a fidarmi, a consegnare il materiale prima, dovevo forse fare uno scambio di ostaggi in contemporanea.
    Nel frattempo mia figlia e' entrata in crisi depressiva visto che continua a pensare di correre in questo sport malato, malato di personaggi che rovinano il ciclismo adolescente.
    Quindi signori puliamo pure il ciclismo dal doping, ma salviamo anche il ciclismo infangato di persone che stanno rovinando questo bellissimo sport.


    Sergio Cartei
    Un padre







    Primo Piano - 16 Lug 2010