Alla 68^ Coppa Giulio Burci di Poggio a Caiano abbiamo assistito all'ennesima vittoria del Gs Bottegone Cipriani & Gestri, che nell'occasione ha letteralmente dominato la gara dal primo all'ultimo chilometro occupando tutti e tre i gradini del podio. Ancora una volta una dimostrazione di forza impressionante e cristallina. Ma il cielo non e' cosi' celeste, il successo e' stato oscurato da una piccolissima macchia grigia, e non mi riferisco al gradito ritorno della stagione delle piogge. Nella corsa e' salito sul podio anche un atleta che forse avrebbe fatto meglio, per l'immagine della sua gloriosa societa' e del ciclismo intero, a non prendere il via.
Andiamo con i fatti. Un atleta Bottegone viene convocato nelle settimane scorse per prender parte con la Rappresentativa toscana al Giro della Lunigiana, la corsa a tappe piu' importante al mondo per la categoria. Poco prima di partire per la trasferta, l'atleta rinuncia presentando un certificato medico dove si giustifica l'impossibilita' di correre per motivi di salute. Il certificato medico - che due miei colleghi hanno avuto modo di leggere - e' stato firmato mercoledi' 29 agosto ed era "valido" sette giorni. Fin qui niente di anormale, anzi. Si avverte un sincero dispiacere quando un ragazzo non puo' prender parte a quello che e' un sogno per tutti gli Juniores. Pero' altri colleghi lamentano che domenica 26 agosto alla gara di Marzaglia Nuova (Modena), l'atleta in questione - che quella corsa la vinse - andava ripetendo che lui il Lunigiana non l'avrebbe fatto, e quindi scopriamo che, oltre che forte, quell'atleta ha anche doti di preveggenza. E ieri l'atleta ha preso parte alla Coppa Burci, salendo sul podio, quando in teoria avrebbe dovuto essere ancora malato.
A onor del vero, la sua presenza non ha influito piu' di tanto sull'esito della gara, nel senso che possiamo scommettere che il Gs Bottegone avrebbe dominato comunque la gara, tanto piu' che il nostro mago Otelma si e' fatto vedere solo nel finale.
Ripeto: nessuno mette in dubbio le sue capacita' atletiche, tantomeno nessuno mette in discussione le qualita' della squadra, prima nel ranking nazionale. Ma quello che ci domandiamo e': perche' darsi per malato in Lunigiana e non a Poggio a Caiano? forse che in Lunigiana esistono germi e batteri che predispongono alle malattie? l'atleta e' allergico a qualche misteriosa erba che cresce a Fosdinuovo? E soprattutto: se l'atleta non avesse voluto prender parte al Lunigiana, perche' non dirlo subito, dando quindi la possibilita' ad altri (e magari a qualche suo compagno di squadra...) di venir convocato? Qui finiscono i dubbi sull'atleta.
Adesso iniziano quelli sulla Struttura tecnica regionale, che, consapevole del fatto ancor prima della partenza della Coppa Burci e interrogata telefonicamente da alcuni miei colleghi, non ha saputo dare risposte in merito. In attesa di averle, mi premono due considerazioni finali:
1. In un momento delicato come questo, in cui scompaiono societa' e gare, e in cui la categoria Juniores e' destinata a una morte prematura, non fa bene per il movimento macchiare con piccole sbadatezze insignificanti quello che e' la parabola cristallina del Gs Bottegone, autrice di una stagione da incorniciare. Perche' poi, i giovani che si avvicinano a questo sport, guardano come si comportano coloro che vincono, non coloro che perdono. Tutto il ciclismo Juniores ha bisogno di un certificato medico, spetta a noi ds e dirigenti cercare di guarirlo.
2. Ma perche', questo benedetto certificato, non e' stato fatto di 4 o 5 giorni?
Il ds di una societa' Juniores toscana
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