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    A proposito dell'antidoping di Ponsacco

    Elite-Under23 - 17 Ott 2012 


    Ponsacco. Si lancia la pallina poi il croupier al tavolo della roulette annuncia: "Rien ne va plus, les jeux sont faits".
    Similmente e' avvenuto Martedi' pomeriggio a Ponsacco durante la prova a cronometro della Coppa Mobilio quando a partenze ultimate si dava notizia al pubblico presente del previsto controllo antidoping e mentre, come al tavolo con la roulette, tutto sembrava congelarsi, gia' si rifletteva sulla attendibilita' del risultato della corsa, perche' in effetti la notizia condizionava e veniva spontaneo pensarlo, aldila' di ogni piu' veritiero responso sportivo.

    Ok giustissimo! Antidoping nella giusta direzione di legalita', salute sportiva e quant'altro. Va bene.
    Tuttavia lasciano l'amaro in bocca le modalita' a "coup de theatre" con cui la disposizione e' calata sulla corsa, con tanto di annuncio ufficiale dello speaker, non ovviamente per i 15 ignari concorrenti della crono appena partiti, ma piuttosto tra la gente rumoreggiante, tra i tantissimi spettatori e appassionati assiepati sul rettilineo di partenza e arrivo della cronometro, gia' in ansiosa attesa del vincitore. Ma cosa stava a significare per il pubblico questo annuncio? Con cio' cosa si voleva dimostrare, non lo si poteva far passare, come in ogni altra gara del resto avviene, con riservatezza, anche e soprattutto per una maggiore regolarita' del controllo, superando i roboanti annunci federali?

    Dopo alcuni minuti da questo preambolo sono iniziati gli arrivi; uno di seguito all'altro i concorrenti hanno oltrepassato il traguardo completando la prova con i loro tempi realizzati annunciati subito dallo speaker fino all'ultimo corridore, che poi e'™ subito scomparso ai presenti.

    E' stato allora che abbiamo iniziato a chiederci dove potevano essere andati il vincitore e i componenti del podio. Protocollo annullato, ha detto qualcuno, per forza, risponde un altro, c'e' il controllo antidoping.
    E un altro ancora: e perche' non si e' potuto fare la premiazione? Per un attimo.... ma questo che senso ha?

    Ma dietro l'azione drastica avvenuta alla Coppa Mobilio, portata congiuntamente da parte degli operatori medici della Federazione Ciclistica Italiana e del Ministero della Sanita' , proprio per la insolita tempestivita', vi sono da ricercare motivi rilevantissimi? Per le modalita' con cui e' stato fatto, il controllo non sembrava proprio di routine.

    A noi invece, tornando al senso di questo comune osservare, sorge spontaneo chiederci per quale ragione facendo qualcosa di giusto non si vada a operare adeguatamente e nel rispetto di tutti, corridori organizzatori e pubblico.

    Soprattutto per quale ragione, in una gara di ciclismo, al contrario di imposizioni protocollari altrove rispettate, non si e' consentito che i primi tre arrivati salissero per qualche attimo sul podio a ritirare un mazzo di rose e una maglietta ricordo in virtu' del fatto che dovevano andare subito a fare pipi?

    E inoltre, perche' questo e' stato fatto in una gara ciclistica a margine di clamori mediatici, ben lontano dai diritti sacrosanti di premiazione, diritti che invece il CONI preserva effettuandoli puntualmente in qualsiasi competizione sportiva internazionale o nazionale?

    Per tutto questo non possiamo evitare l'insorgenza di tanti interrogativi, che vanno dalla credibilita' del ciclismo a quello degli effettivi poteri della Federazione Ciclistica Italiana, poteri che altri settori dello sport hanno.
    fp







    Elite-Under23 - 17 Ott 2012