Che il peso dei corridori all'interno della Federazione Ciclistica sia quasi inesistente non e' certo una novita' per nessuno , ma che si faccia di tutto per far in modo che sia azzerato ci sembra che sia veramente troppo e per questo riteniamo che il CONI dovrebbe intervenire.
Cercheremo di spiegare meglio quanto accaduto.
Per far in modo che i corridori non possano eleggere i loro delegati e'stato richiesto un numero minimo di votanti includendo nel numero degli atleti da conteggiare anche i Master.
Ora sul fatto che i Master abbiano diritto al voto avremmo qualcosa da eccepire , ma considerando che sono dei tesserati puo' essere opportuno dare anche a loro la possibilita' di esprimere le loro preferenze ; ma al momento in cui il loro voto diventa determinante per raggiungere il "quorum" necessario per poter eleggere i propri rappresentanti ci sembra veramente troppo.
Non capiamo poi perche' questo "quorum" sia necessario solo per i corridori ed i direttori sportivi e non per le societa' , o forse il presidente Di Rocco sa che corridori e direttori sportivi gli sono in gran parte contrari ed ha trovato questa soluzione per "eliminarli" ?
Rifacendosi poi all'ambito elettorale la scelta dei delegati non e' certo un referendum dove e' necessario il quorum ma una normale elezione , per cui anche se la nostra esperienza in materia e' molto limitata ci sembra che operando in tal modo il "diritto" degli atleti e dei direttori sportivi sia calpestato in contrasto alle piu' elementari nozioni di diritto pubblico.
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