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    Precisazioni della Federciclismo sul caso Bani

    Primo Piano - 12 Apr 2013 


    PRECISAZIONE DELLA FCI SUL "CASO BANI" DOPO LA CONDANNA DEL TRIBUNALE DI EMPOLI A TRE DIRIGENTI DELLA SQUADRA AMBRA CAVALLINI VANGI



    In merito alle notizie apparse sui media in relazione al processo che si e' tenuto presso il Tribunale penale di Empoli, concluso con tre condanne nei confronti di altrettanti dirigenti della squadra ciclistica Ambra Cavallini Vangi, la FCI attraverso Gianluca Santilli Procuratore Federale all'epoca dei fatti trattati dal procedimento sottolinea come il Tribunale abbia sostanzialmente confermato l'impianto accusatorio sostenuto dalla Procura Federale.



    La FCI evidenzia come la sentenza emessa dal Tribunale di Empoli non abbia alcuna correlazione con la presunta innocenza del corridore Eugenio Bani, trovato positivo di sostanza dopante (il 24 giugno del 2009 ai campionati italiani) e per questo sanzionato. La sentenza, infatti, non fa riferimento a somministrazione di sostanze dopanti da parte della squadra ciclistica Ambra Cavallini Vangi. Eugenio Bani, che ad agosto passera' tra i professionisti, resta un corridore squalificato per l'utilizzo di sostanze dopanti e i tre dirigenti dell'Ambra Cavallini Vangi sono stati condannati per aver praticato, o comunque favorito, la medicalizzazione su giovani in assenza di patologie, non per aver attuato pratiche dopanti.



    Pertanto, la FCI esprime la propria soddisfazione, in quanto la sentenza del Tribunale di Empoli da ragione alla sentenza della Procura Federale, che risulta ineccepibile e soprattutto arrivata con tre anni di anticipo rispetto al corso della giustizia ordinaria.







    Primo Piano - 12 Apr 2013