Facciamo un passo indietro e torniamo alla celebre riunione dei direttori sportivi con Giancarlo Brocci alla vigilia del Gp Fiera di Mercatale 2013. In quell'occasione il patron del GiroBio chiese ai Ds di aiutarlo a salvare il Giro, ma soltanto pochi di loro (a dire il vero ce ne viene in mente solo uno, Olivano Locatelli) ne dimostrarono la volonta'.
La proposta di Brocci era semplice: il GiroBio e' una grande vetrina e le squadre possono sfruttarla per reperire maggiori fondi, l'organizzazione chiede alle squadre un contributo in cambio dell'inserimento dei loro sponsor sugli striscioni e sui manifesti della gara, inoltre Brocci si diceva in grado di poter garantire la diretta TV della corsa. Insomma una visibilita' unica per una formazione dilettantistica.
Dal canto loro, le squadre, potevano contare su una gara a tappe di prestigio che avrebbe dato la possibilita' ai nostri giovani di confrontarsi a livello internazionale per nove giorni.
Conosciamo come fini' la storia, nessuno corse in aiuto a Brocci ed il GiroBio non si disputo'.
Adesso torniamo al 2014, apprendiamo dal sito web Ciclismo-OnLine che anche il Giro della Valle d'Aosta ha chiesto un contributo alle squadre. I tempi sono cambiati, e' vero, ed il contributo richiesto dal GVA e' piu' basso rispetto a quanto richiesto da Brocci, ma inferiore e' anche l'esposizione mediatica della corsa a tappe valdostana. Insomma, per certi aspetti, Brocci aveva anticipato una tendenza che si sarebbe affermata un anno dopo.
Ma se la richiesta economica del Giro della Valle d'Aosta ci appare lecita in quanto ha l'intento di preservare una corsa a tappe con uno spessore tecnico notevole, ci sembra davvero assurdo che le stesse formazioni che sbatterono la porta in faccia al GiroBio, quest'anno collaborino per organizzare gare in circuito di livello tecnico discutibile e che poco insegnano ai nostri giovani.
Cosi' mentre gli under23 di tutto il mondo si misurano in gare a tappe e in manifestazioni internazionale, i nostri giovani si danno battaglia sui 100km di un circuito.
Stefano Masi
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