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    La nota degli organizzatori della Coppa della Pace

    Elite-Under23 - 08 Giu 2016 


    Una calda giornata di fine primavera, una festa dello sport, un grande appuntamento di ciclismo internazionale: cosi e' iniziata la 45^Coppa della Pace e cosi avremmo voluto descriverla annunciandone i vincitori. Una giornata di sogni di vittoria che si sono invece improvvisamente infranti contro quel muro inesorabile che e' la vita.

    186 gli atleti al via della gara, schierati da 28 squadre tra le migliori del panorama ciclistico dilettanti. Tutti gli atleti sono consapevoli di quanto e' tecnico il tracciato di 170 chilometri, nonostante cio', dopo lo sventolio della bandiera a scacchi, l'andatura e' subito alta: nella prima ora di gara la velocita' media del gruppo che viaggia pressoche' compatto e' di 48.100 km/h. Tutti aspirano alla vittoria, che potrebbe segnare anche la possibilita' del passaggio fra i professionisti, e ogni iniziativa suscita cosi la pronta reazione del gruppo. La salita verso il GPM di San Paolo, da ripetere 8 volte, comincia poi a sortire i suoi effetti frazionando il plotone, anche se i distacchi rimangono sempre esigui. Cosi la' in testa alla corsa si avvicendano in diversi. Mancano poco piu' di 50 chilometri alla fine della gara e come le tessere del domino allineate cominciano a cadere una sull'altra, si innesca una sequenza inesorabile di istanti, di disgraziati eventi che culmineranno nel terribile incidente che ha visto come protagonista Keagan Girdlestone il diciannovenne arrivato dal Sud Africa con la Dimension Data for Quebeka.

    Poi il silenzio di un popolo, quello del ciclismo riunitosi per la Coppa della Pace, che attonito si mette all'ascolto di radio corsa. I soccorsi tempestivi, la neutralizzazione della corsa, l'ambulanza che corre a sirene spiegate verso l'ospedale di Rimini. L'incontro tra la direzione di gara, gli organizzatori, i fratelli Anelli, la giuria presieduta dal danese Jakob Knudsen, i direttori sportivi, i compagni di squadra attoniti, gli atleti tutti : oggi domenica 5 giugno 2016, dalle ore 17 non ci sara' piu' gara, non ci sara' traguardo, perche' quel ragazzo di 19 anni che arriva dal lontano Sud Africa e che aveva annunciato agli amici la sua partenza per l'Italia, sta correndo la sua gara per la vita.

    La carovana compatta torna in silenzio verso Sant'Ermete, qui il pubblico che la sta aspettando, applaude gli atleti della Dimension Data e tutti quei ragazzi che rientrano verso gli spogliatoi segnati dal dramma, ma il pensiero di tutti e' rivolto a Keagan che in ospedale viene operato. Le sue condizioni sono gravissime, i medici non si pronunciano, ma lui non molla. La famiglia cosi lontana lo raggiungera' presto.

    "Adesso - commentano gli organizzatori della gara (che ricordiamo essere Il Pedale Riminese e la polisportiva Sant'Ermete, con il sostegno della ditta F.lli Anelli) e la direzione di gara - non c'e' spazio per il cinismo, per le discussioni sterili, ora il silenzio deve essere rotto solo dal pensiero, dal tifo sincero per un ragazzo che in quel letto sta correndo la gara piu' difficile e fondamentale. Anche ora che arrivano notizie incoraggianti dal reparto rianimazione dell'ospedale di Rimini, e' il tempo delle preghiere che la famiglia ci ha chieste per continuare a sperare di vedere presto sul volto di Keagan quel sorriso che ci ha regalato prima della partenza della gara.

    Vogliamo quindi ringraziare quanti con il loro lavoro o semplicemente con la compostezza hanno permesso di affrontare i momenti difficili di domenica scorsa. Ringraziamo i soccorritori, i medici e i paramedici, le forze dell'ordine, gli abitanti della zona teatro dell'incidente e tutti quanti hanno dovuto pazientare affinche' si potessero svolgere al meglio le operazioni di soccorso. Ringraziamo le squadre e gli atleti per la solidarieta' espressa nei confronti del loro sfortunato compagno, cosi come il team di Progetti Scorta che insieme a una somma raccolta per contribuire alle necessita' della famiglia e di Keagan ci fa avere questo messaggio: Sono momenti di profonda angoscia in cui molti di noi vorrebbero fare qualsiasi cosa pur di essere utili a mitigare il dolore ed i disagi di una simile condizione [...].

    Il nostro abbraccio piu' forte e sincero va a Keagan e a tutta la famiglia Girdlestone, con la ferma speranza che tutto possa volgere presto al meglio.







    Elite-Under23 - 08 Giu 2016