Il ciclismo moderno e' fatto di grandi eventi, di manifestazioni che pur essendo storiche hanno un loro fascino che si rinnova di anno in anno e per coloro che praticano questo sport sono appuntamenti che , anche una volta terminata l'attivita' o passati nelle categorie superiori, rimangono come ricordo indelebile della attivita' giovanile.
Non e' raro quando si seguono le cronache ciclistiche sentire il commentatore che fra i risultati ottenuti in gioventu' dal vincitore o da uno dei protagonisti ricorda la Coppa d'Oro a Borgo Valsugana, guarda caso cosa avvenuta anche domenica per il neo campione italiano professionisti Sonny Colbrelli che la vinse nel lontano 2006.
Il fascino della Coppa d'Oro e' legato non solo, ma anche, al numero dei partenti, che ha sempre superato le trecento, ma raggiunto anche le quattrocento unita', vedere sfilare nel centro di Borgo questi ragazzi prima del via ufficiale in mezzo a due ali di folla festante e' qualcosa che chi ama il ciclismo non puo' non apprezzare.
Il Consiglio Federale tenutosi ieri ha decretato che quest'anno non verra' data nessuna deroga al numero dei partenti e pertanto se gli organizzatori decideranno di organizzare la corsa dovranno attenersi al numero massimo di duecento partenti.
Sinceramente dissentiamo assolutamente da questa decisione che riteniamo solo punitiva nei confronti di una societa' ed una organizzazione che, lasciatelo dire da uno che le gare le segue tutte le domeniche, e' fra le migliori in Italia.
La motivazione del Covid-19 ci sembra solo una scusa in quanto proprio in questo periodo si stanno autorizzando Gran Fondo con numero di partenti ben superiori e con rischi, anche legati all'eta' dei partecipanti ben superiori.
Non vogliamo essere fra coloro che sono dietrologi o che vedono sempre il complotto in ogni scelta che viene fatta, ma l'impressione che ci resta e' che qualcuno abbia avuto nel nuovo Consiglio Federale la possibilita' di far pagare agli organizzatori di Borgo Valsugana colpe di cui onestamente non conosciamo ne' capiamo l'origine, ma che si sono concretizzate con questa decisione che riteniamo ingiusta e che secondo noi va contro gli interessi del ciclismo giovanile.
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