Loris Paoli, un velocista di razza arriva in Toscana
Il trentino, campione europeo tra gli Juniores, va a rinforzare l'organico di Forconi e Gigli
Probabilmente anche a causa della sua conformazione orografica, la Toscana storicamente e' piu' una terra di uomini da classiche, che vanno forte in salite (preferibilmente brevi), che vivaio di sprinter. Piu' Bettini, Bartoli e Casagrande che Cipollini, che pure rimane una splendida eccezione, per intenderci. Proprio per provare a compensare questa piccola carenza regionale, Riccardo Forconi ha valicato l'Appennino ed ha portato a Empoli il ventenne clesiano Loris Paoli, un giovane che nelle categorie inferiori ha mostrato ottime cose, riuscendo tra gli Juniores a laurearsi campione europeo e vicecampione del mondo del Chilometro da fermo.
Loris, sarai il velocista principe di quella che nel 2011 e' stata la terza squadra italiana...
Non nascondo che per me e' un'occasione molto importante per riscattarmi da un paio d'anni che per tanti motivi, soprattutto fisici, non sono andati esattamente come speravo. Non sono un tipo che sento la pressione, sono tranquillo, tanto motivato a lavorare quest'inverno per farmi trovare pronto all'inizio della stagione e conquistare presto dei buoni risultati.
Che te ne pare di questo ambiente che hai appena cominciato a conoscere?
Rispetto a una squadra del nord ho sentito subito un clima diverso, piu' familiare se vogliamo. Ho parlato gia' con diversi tra i miei nuovi compagni, con i tecnici, e mi hanno subito fatto sentire a mio agio. In squadra ci saranno anche due ragazzi che conosco molto bene, mio fratello Alex, un esordiente nella categoria, e Filippo Conte Bonin.
Hai gia' parlato con i tecnici dell'attivita' che svolgerai, in linea di massima?
Forconi e Borgheresi mi hanno detto che ci ritroveremo diverse volte a correre al Nord, dove forse potro' trovare piu' occasioni per sprintare, ma in ogni caso mi si vedra' spesso anche in Toscana. E' un progetto che ho apprezzato molto sin da subito e che non ho esitato a sposare quando mi e' stato proposto, penso sia l'ideale per la mia crescita fisica e tecnica.
La pista ha giocato un ruolo importante nella tua formazione, anzi, e' stato in questa disciplina che finora ti sei tolto le migliori soddisfazioni...
La pista mi ha dato tanto, in particolare nella mia specialita' preferita, il Chilometro da fermo e penso mi abbia aiutato a crescere anche come stradista. Anche lo sprinter italiano del momento, Andrea Guardini, ha praticato il settore velocita' in pista con ottimi risultati da Juniores e i riscontri su strada non ne hanno certo risentito, sia da dilettante che da professionista. Certo, e' difficilissimo conciliare strada e pista ad altissimi livelli, ma penso che un giovane della mia eta' possa ancora permettersi di alternare le due attivita' , traendone solo vantaggi.
Quindi anche quest'anno ti rivedremo nei velodromi?
Non spessissimo ma cerchero' di farmi trovare pronto almeno per gli appuntamenti importanti su pista, come il campionato italiano che nel 2011 e' stato pesantemente condizionato da un infortunio proprio alla vigilia. In ogni caso sara' su strada che cerchero' di togliermi le maggiori soddisfazioni.
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