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    La foto della caduta di Pieve al Toppo

    Juniores - 03 Apr 2012 
    La foto della caduta di Pieve al Toppo

    E' giunto il momento di fare chiarezza. O perlomeno di smorzare i toni. Il primo mese della stagione degli Juniores e' vissuto in un clima sempre piu' esasperato e incandescente. Alla base di queste tensioni ci sono tanti fattori, tutti riconducibili a una radice comune, una radice solida e innegabile. 1200 tesserati e cinque, massimo sei gare per domenica significa quasi 200 partenti per gara. Ci hanno insegnato che la matematica non e' un'opinione, vero? Tanti atleti al via significa aumentare esponenzialmente il rischio di cadute, soprattutto se si considera che il 75% delle gare di inizio stagione si svolgono in circuito.
    Detto questo, e dopo aver metabolizzato i fattacci di Fontanellette (finiti, ahinoi, anche su media nazionali e su Repubblica.it), cercheremo di capire come sono andate le cose a Pieve al Toppo (Arezzo), dove domenica scorsa e' andato in scena il 29° Trofeo Sportivi di Pieve al Toppo, con 172 partenti. Dopo 105 chilometri di una corsa che ha registrato un'incredibile serie di cadute, si arriva all'ultimo km con un gruppo folto di circa 50 unita'. La cosa buffa (anche se c'e' poco da ridere) e' che, nonostante il pericolo sia rappresentato da una rotonda stretta ai -500 metri, la caduta avviene in dirittura, un viale largo almeno nove metri e leggermente in salita. Per primo cade Nicola Conti (Team Vettorini), e addosso a lui finiscono Manuel Ciucci (Gs Stabbia Sparo) e altri corridori. Le immagini tv e la foto (sopra pubblicata ) ci mostrano solo un braccio alzato di un atleta vicino a Conti. Ma questo braccio non appartiene assolutamente visto il colore della maglia ad un corridore in casacca rosso-bianco-verde dalla Rinascita Sacilese Ormelle, societa' che ha controllato la corsa dal primo all'ultimo km e che ha piazzato una doppietta con Maronese e Pessotto. Attenzione: non e' una difesa nei confronti della societa' triveneta, gia' protagonista - non sta a noi dire quanto consapevolmente - dei fatti di Fontanellette. E' solo un tentativo di fare chiarezza e di invitare tutti alla calma, e soprattutto di non criticare i ragazzi della Rinascita per partito preso. Questo anche alla luce delle scaramucce avvenute durante le premiazioni, scaramucce che hanno ricordato ad alcuni la triste rievocazione di Fontanellette. Visto che nelle ultime 48 ore sui social network si e' scatenato un autentico vespaio fra i vari addetti ai lavori, con commenti e dichiarazioni anche pesanti, crediamo sia giunto il momento di abbassare i toni e soprattutto di giudicare in base alle prove di cui si dispone. Perche' poi nascono incomprensioni, invidie e cattiverie e si entra in un circolo vizioso che non fa bene al ciclismo.

    Luca Trippi








    Juniores - 03 Apr 2012