E' una di quelle notizie che non vorremmo mai scrivere, ma che allo stesso tempo devono far riflettere. Gabriele Giannelli, 19 anni compiuti tre mesi fa, una delle speranze del ciclismo nazionale se pensiamo ai risultati prestigiosi da lui ottenuti nelle categorie giovanili, juniores compreso, ha deciso di lasciare il ciclismo. Ha voluto diffondere questa notizia che suscita scalpore e sorpresa, utilizzando Facebook. Ed allora leggiamo quello che ha scritto il giovane massese, figlio dell'ex professionista Alessandro.
"Ho deciso di cessare l'attivita' agonistica. Le cause sono molteplici pero' la principale e' una mancanza di stimoli che non mi permette di esprimermi al meglio, continuare a fare una cosa ma non al 100% non e' nel mio stile e quindi la miglior cosa e' farsi da parte e iniziare a vivere una vita da persona "normale". La scelta e' stata dura - prosegue Giannelli - perche' dopo una vita in questo mondo abbandonare e' parecchio difficile e chi mi conosce sa quanto ho dato a questo sport. Ci tengo a ringraziare tutte le squadre in cui ho militato con una menzione particolare alla Mastromarco e al Ds Balducci che mi e' stato vicino in questo periodo difficile, il piu' difficile della mia vita. Come potete capire la delusione e' molta e vi chiedo di non biasimarmi per questa scelta. Grazie a chi mi e' stato vicino in tutti questi anni che rimarranno indelebili, a chi ha creduto in me, a chi lo fa ancora e a chi non smettera' di farlo. E' doveroso chiedere anche scusa a tutti loro. Da domani tutto sara' molto diverso e complicato ma uno cresciuto sulla bici sa cosa vuol dire affrontare i problemi e sara' esattamente quello che faro'. Buona serata a tutti, purtroppo un semplice stato di Facebook non rende giustizia a una notizia cosi' specie per le persone a me piu' care ma e' l'unico modo per diffonderla senza dover tornare sull'argomento piu' e piu' volte. Grazie, grazie e ancora grazie per aver perso tempo a leggerla".
Cosi' Gabriele Giannelli nel suo addio al ciclismo, ma ciei da giurare che non mancheranno commenti e reazioni.
Antonio Mannori
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